Ortodonzia intercettiva del bambino
Nell’età dello sviluppo, si interviene per prevenire eventuali future malocclusioni.
In particolare a questa età l’ortodonzia mira maggiormente a modificare lo sviluppo delle basi ossee quindi a correggere problemi riguardanti l’anatomia della mascella, della mandibola e di altri distretti cranio-facciali. Correggere difetti scheletrici come, ad esempio un palato molto stretto, pone il presupposto per ottenere una permuta dei denti corretta rendendo più semplice la seconda fase di ortodonzia che mirerà al corretto posizionamento dei denti. L’età ideale per iniziare questo tipo di terapia è tra i 5 e gli 8 anni. Nella età di sviluppo, infatti, si può agire ortopedicamente sulle basi scheletriche che sostengono i denti, stimolandone o guidandone la crescita in maniera molto semplice e predicibile.
Ricapitolando l’ortodonzia intercettiva quindi mira non tanto a lavorare sulla posizione dei denti ma bensì a modificare e correggere l’anatomia e la relazione che le basi ossee hanno tra di loro. Questa prima fase, a seconda delle problematiche può durare da 1 anno a 2 e talvolta a 3 anni. Una volta corrette le discrepanze scheletriche è necessario continuare a seguire il paziente in crescita fino alla permuta di tutti i denti permanenti. A quel punto si ridiscuterà il caso e se necessario si procederà alla seconda fase di ortodonzia che invece mira a donare la massima estetica possibile al sorriso agendo sulla posizione dei denti.
(numero 1), tutti gli altri sotto.
Ortodonzia intercettiva del bambino
Nell’età dello sviluppo, si interviene per prevenire eventuali future malocclusioni.
In particolare a questa età l’ortodonzia mira maggiormente a modificare lo sviluppo delle basi ossee quindi a correggere problemi riguardanti l’anatomia della mascella, della mandibola e di altri distretti cranio-facciali. Correggere difetti scheletrici come, ad esempio un palato molto stretto, pone il presupposto per ottenere una permuta dei denti corretta rendendo più semplice la seconda fase di ortodonzia che mirerà al corretto posizionamento dei denti. L’età ideale per iniziare questo tipo di terapia è tra i 5 e gli 8 anni. Nella età di sviluppo, infatti, si può agire ortopedicamente sulle basi scheletriche che sostengono i denti, stimolandone o guidandone la crescita in maniera molto semplice e predicibile.
Ricapitolando l’ortodonzia intercettiva quindi mira non tanto a lavorare sulla posizione dei denti ma bensì a modificare e correggere l’anatomia e la relazione che le basi ossee hanno tra di loro. Questa prima fase, a seconda delle problematiche può durare da 1 anno a 2 e talvolta a 3 anni. Una volta corrette le discrepanze scheletriche è necessario continuare a seguire il paziente in crescita fino alla permuta di tutti i denti permanenti. A quel punto si ridiscuterà il caso e se necessario si procederà alla seconda fase di ortodonzia che invece mira a donare la massima estetica possibile al sorriso agendo sulla posizione dei denti.
(numero 1), tutti gli altri sotto.